Per funzionare questo sito ha bisogno di usare i cookies tecnici, cliccando su OK ne accetti il loro uso

 

Gli Statuti
della Comunità di Vogogna (1374)



Gli Statuti vogognesi si compongono di 101 articoli redatti in latino e risultano approvati dal “Magnifico ed Eccelso signor Galeazzo Visconti, di Milano, di Pavia, di Novara ecc. ... imperiale Vicario e Signore generale”.
Sono per la maggior parte regole di carattere economico, relative al mercato settimanale, all’agricoltura e all’allevamento.. Non mancano articoli sull’organizzazione politico-amministrativa del borgo; forniscono pertanto uno spaccato chiaro e dettagliato della vita sociale del tempo. Diversi Statuti concedono privilegi ai vogognesi, ed appaiono vessatori per i forestieri, dimostrandoci la necessità di reperire introiti per l’amministrazione del capoluogo.


Gli articoli dello Statuto da Don Angelo Airoldi “Storia di Vogogna” – Volume I pagg. 325-341 e 342-363.


1 – Dei Consoli da eleggere
2 – Dei Credenziari da eleggere dai Consoli
3 – Sugli ordinementi da osservare fatti daila credenza
4 – Degli Estimatori e campari del Comune da eleggersi
5 – Degli Ordinamenti da farsi sulle vettovaglie
6 – Degli accusatori sopra beccai e osti
7 – Del notaio e del servitore del Comune da eleggere dai Consoli
8 – Che gli Statuti del Comune siano osservati dai Consoli
9 –Della pene per coloro che non osservano i precetti dei Consoli
10 – Di non dare i beni del Comune
11 – Della sosta delle balle e dei fardelli
12 – Del trasporto dei carrettieri che conducono balle e fardelli
13 – Dei somieri che conducono mercanzie
14 – Della pelli e delle balle di pelli
15 – Del partitore e precettore delle balle
16 – I Collerii che portano la mercanzia
17 – Della corna legate
18 – Pure di qualunque caldera di rame, imperial uno
19 – Del miele
20 – Di qualunque sacco di lana
21 – Per qualunque sacco di chiodi
22 – Della cera
23 – Di qualunque sacco di cenere, corteccia e cera greggia
24 – Di qualunque sacco di pane, alio, cipolle e subtularium (?)
25 – Del lino e della canapa
26 – Del terratico dei sacchi
27 – Di ogni botte e barile di olio
28 – Della ricotta e del burro
29 – Della mezzene dei porci
30 – Della Acciughe, sardelle, seppie e aringhe
31 – Della maioliche e vetro integro
32 – De Gualdo
33 – Dei pegolotti e macerie
34 – Delle Mercanzie non comprese negli Statuti
35 – Degli ambasciatori del Comune
36 – Del vino da vendere ai forestieri, cioe’ incanevato
37 – Del notaio del Comune
38 – Di non tenere le terre dei nobili e dei forestieri
39 – Della cose immobili da non vendere ai nobili ne’ ai forestieri
40 – Della pese del Comune
41 – Della medesima
42 – Del terratico del vino
43 – Dei pesci da portare sul lastrone per vendere
44 – Di non portare i pesci da vendere fuori dal territorio
45 – Di non ricevere i forestieri se prima non avranno data garanzia
46 – Dei forestieri da non pescare alla bote del Toce
47 – Della doghe, legname e carbone da non farsi
48 – Che nessuno possa essere partitore se non sta a Vogogna
49 – Di coloro che debbono avere la roata
50 – Sul terratico delle bestie per la mercanzia
51 – Della medesime che vanno sulla alpi
52 – Del sale da non vendere al minuto ai forestieri
53 – Sull’erbatico delle bestie
54 – Del medesimo erbatico
55 – Della segala da non dare ai lavoratori nei campi
56 – Di non dare la cena alle mondine
57 – Del precettore delle balle
58 – Che il precettore sia tenuto a pesare le balle ai carrettieri
59 – Di non caricare le balle senza permesso del precettore
60 – Che il partitore sia tenuto a precettare le balle di modo che i
carrettieri possano allestire il carro
61 – Che i carrettieri non siano costretti andare nel giorno di arrivo
62 – Dei carrettieri che non caricano se non quello che possono cond.
63 – Dei turni da non dare ai forestieri per caricare
64 – Dei carrettieri da non costringere caricare oltre XXXII rubbi
65 – Dei furti fatti nei campi, nelle vigne e nei prati
66 – Del medesimo negli orti e nei recinti
67 – Dei forestieri che non devono pascolare nel territorio di Vogogna
68 – Della bestie che fanno danno
69 – Dei prati e dei campi da non carreggiare
70 – Della feste e del sabato da celebrare
71 – Che nessuno debba bestemmiare Dio, ne i santi
72 – Dei credenzieri e gli officiali che non vanno alla credenza
73 – Di non fare fuoco nelle case di paglia
74 – Di non tenere alcuno oltre sei giorni se non avra’ dato garanzia
75 – Delle cose da vendere sulla piazza del Comune
76 – Dei mulini e molinatura
77 – Di non soffiare nelle carni, ne riempire i rognoni
78 – Di non lavare cosa turpe nella fontana del Comune
79 – Dei carrettieri che devono andare per Vogogna con ordine
80 – Delle bestie che escono dalla strada
81 – Dei custodi delle porte di Vogogna
82 – Dei porci da tenere dentro
83 – Di non pascolare nei prati dopo che saranno tensati
84 – Di non fare garanzia contro il Comune
85 – Dei risarcimenti da farsi dai Consoli
86 – Dei vicini da farsi
87 – Della legna da non muovere dai gabi del Comune
88 – Del medesimo
89 – Di non portare fuori le bestie senza custodia
90 – Della bestie che pascolano di notte
91 – Del grano e legumi da scaricare nel mercato di Vogogna
92 – Di coloro che avranno venduto formaggi siano tenuti a dare ai vic.
93 – Dello strame da raccogliere in qualunque parte
94 – Delle Carbonaie e Iselle da non arare
95 – Del boscatico grosso
96 – Del medesimo
97 – Del boscatico delle doghe
98 – Sul boscatico del carbone
99 – Del legname da non farsi se non sulla proprieta’
100 – Per il boscatico dei cantieri
101 – Delle boge e delle doghe delle boge per il boscatico

 


Il mercato Ebdomadario


Il mercato ebdomadario del venerdì a Vogogna, risulta presente e attivo gia’ nel 1320. Le successive “patenti” di Signori e feudatari confermano e ampliano vecchi e nuovi diritti e privilegi che, negli Statuti del 1374, trovano definitiva consacrazione. Ancora oggi, a Vogogna, il venerdì, è giorno di mercato.