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Chiese e Oratori

Parrocchiale del Sacro Cuore di Gesu’



Disegnata dal sacerdote Cav. E. Marietti e progettata tecnicamente dall’ing. Santamaria di Milano, fu iniziata nel 1894 e ultimata nel 1904.
Notevole per ampiezza e maestosità, rispecchia lo stile neo-gotico. Interamente affrescata dal pittore anzaschino Giuseppe De Giorgi (che riproduce in vari affreschi sacri le sembianze di alcuni vogognesi) ospita pregevoli arredi lignei e marmorei provenienti dalla preesistente parrocchiale dei SS Giacomo e Cristoforo. E’ arricchita da un imponente organo, con complessive 1600 canne, inaugurato nel 1926 e recentemente restaurato.


Chiesa di San Pietro



Lo storico prof. T. Bertamini sottolinea come il culto di San Pietro fosse già in uso in epoca longobarda ed ipotizza che l’oratorio vogognese possa essere stato edificato in quel periodo.
E’ tradizionalmente considerata la chiesa più antica dell’abitato, databile al X – XI secolo; il primo documento che la cita è però una convenzione fra il Comune di Vogogna e i Cavalieri di Malta, del 1376.
Ancor oggi, sotto la pavimentazione, e’ conservato l’ossario a conferma dell’antica tradizione della sepoltura dei morti in chiesa.
Il valore artistico della Chiesa di san Pietro è costituito dagli affreschi quattrocenteschi di Giovanni da Campo e della bottega dei Seregnesi.
Nel sagrato un’antica fontana ha ospitato per secoli il Mascherone Celtico, di cui oggi si può ammirare una copia.



Oratorio della Madonna di Loreto



La scritta “Giobatta Prelli 150....”, ai piedi dell’ancona, indica l’edificazione di una cappella in riparazione dei danni arrecati dalle flottazioni.
Nel 1641 viene ampliata ad oratorio. Comprende una piccola cantoria e modeste opere d’arte popolare.
Lo storico R. Mortarotti lo indica come luogo di culto dove si effettuavano “esorcismi e liberazioni da ossessioni diaboliche”. Non a caso il maggior interesse dell’oratorio e’ dovuto ai numerosi ex-voto settecenteschi tuttora esposti.
Danneggiato nel corso dei lavori per la strada napoleonica, viene riconsacrato nel 1826.


Oratorio Santa Maria delle Grazie



Situato ai piedi della salita che conduce alla frazione montana di Genestredo, è dedicato al culto di S. Maria delle Grazie, di San Giuseppe e Santa Lucia.
Conserva quadri e statue di un certo pregio. Dell’ultimo restauro, risalente al 1890, conosciamo l’importo: lire..... 1450.


Oratorio di San Zeno (o Zenone)



E’ un semplice oratorio situato in una cornice suggestiva a mezza montagna , lungo la strada che conduce alla frazione di Genestredo. Eretto come Cappella devozionale nel XIV secolo, viene ampliato a Oratorio verso la meta’ del ‘600.
Lo storico Meriggia cita: “... fu rifugio, durante la peste, di Santa Caterina da Pallanza, futura Badessa del Sacro Monte di Varese (1452)”. L’utilizzo dell’oratorio doveva limitarsi, e su debita licenza, al festeggiamento del Santo patrono e all’amministrazione dei Sacramenti solo per gli infermi. Soggetto più volte a ladrocini, conserva ancora un dipinto di Valentino Rossetti, detto il Cavigione, riportante la scritta “Rossettus Pinxit 1690”.


Chiesa di San Martino



La scritta “I.H.S. 1580”, presente sulla campana permette la datazione certa della chiesa. Ad una sola navata, con pronao, e arricchita da affreschi, quadri e statue , opere non di eccelsi artisti, ma che la rendono una delle chiese-oratorio più interessanti dal punto di vista estetico. Anch’essa era soggetta alle stesse restrizioni dell’oratorio di San Zeno.
La festa di San Martino ancora oggi anima il suo sagrato mantenendo in vita un’antica tradizione popolare molto sentita.


Chiesa di Santa Marta



La chiesa e’ databile al XV secolo, ma la prima citazione ufficiale (in atti matrimoniali) risale al 1575. Era luogo di culto privilegiato da parte delle Confraternite presenti nel borgo (“Santa Trinità”, “Disciplinati o Flagellati”, “SS Sacramento” e “Santo Rosario”), deputato all’accoglienza delle salme delle frazioni vicine ed alla veglia funebre.
Inizialmente edificata come unica navata rettangolare con cantoria, nel 1759 fu arricchita della sacrestia e, nel 1811, della balaustra in marmo nero di Verona traslata dalla chiesa dei Serviti. Ricca di arredi sacri di un certo pregio, nel 1888 viene restaurata, e nel 1989 e’ ridipinta nell’interno, come oggi la possiamo ammirare.


Chiesa di Santa Maria degli Angeli
(dei padri Serviti)



Con il contratto tra i vogognesi e il Servita padre Daniele di Racconigi, nel 1483, si inizia l’edificazione di questa chiesa dedicata alla Natività.
Come i documenti attestano, i rapporti fra la popolazione e i padri risulteranno sempre piuttosto tesi ( .. una perquisizione d’armi pare che sarebbe ancora buon espediente..... et in ogni caso almeno non pare che siano da tollerare in quel luogo i frati che ora vi sono ...)
Nel 1798, con Regio Decreto, la chiesa viene sconsacrata e le opere d’arte in essa custodite vengono traslate in altre sedi. Tra il 1811 e il 1815, cade in balia delle soldataglie francesi, austriache e russe di passaggio nella valle. Si è conservato solo il presbiterio originale, divenuto cappella dell’attuale cimitero comunale.